Gli arazzi sono dei tessuti nati in Europa nel medioevo per decorare le pareti di dimore nobiliari e chiese e al contempo proteggere dal freddo. Col tempo questi manufatti sono diventati uno status di ricchezza e potere trasformandosi in opere sempre più raffinate e monumentali.
Il restauro di un arazzo può essere di tipo integrativo o conservativo, la scelta cambia a seconda dello stato dell’opera, della zona degradata e dalla committenza.
In entrambi i casi, prima di procedere con gli interventi sarà necessario eseguire una manutenzione o un lavaggio dell’opera in modo da rimuovere le parti più consistenti di deposito polveroso.
Il restauro conservativo consiste nel mettere sul retro dell’arazzo, in corrispondenza del degrado, un tessuto di supporto tinto nei toni dell’originale, in modo da chiudere otticamente la lacuna. Successivamente saranno eseguite delle cuciture di consolidamento per interrompere il degrado e consolidare le aree circostanti.
Il restauro integrativo consiste nel ripristinare la tessitura della zona degradata andando prima a reinserire tutti gli orditi mancanti e successivamente, scegliendo dei filati nei toni di colore adeguati all’originale, si procederà a ripristinare l’intreccio delle trame in modo da restituire all’arazzo consistenza materica e permettere una corretta lettura del disegno.